17.06.2020

L’AVVOCATO FUORI DAL TRIBUNALE È UN PERICOLO PER LA DEMOCRAZIA E I DIRITTI

L’intervista al Presidente del Tribunale dott. Terzi pubblicata quest’oggi impone alcune considerazioni:
1) Non si comprende come il Presidente Terzi possa sostenere che la produttività del sistema giudiziario con il personale in parte in smart working sia aumentato del 50%. Come è arrivato a questo numero? Noi possiamo dire che il lavoro degli avvocati è diminuito del 90 %. Se i difensori non possono accedere alle cancellerie ed i processi vengono rinviati il lavoro del personale amministrativo si riduce drasticamente. Semmai siamo curiosi di avere i dati veri su quanti dipendenti hanno lavorato da casa, quanti hanno dovuto bruciarsi tutte le ferie e i permessi e soprattutto cosa hanno fatto gli amministrativi in smart working. L’impossibilità di accesso da remoto al server del tribunale e l’oggettiva necessità di accedere al fascicolo “fisico” rendono impraticabile il lavoro agile in Tribunale.
2) Siamo d’accordo sulla necessità di informatizzare il sistema dell’accesso agli atti ma, fuori dall’emergenza, deve essere fatto con una riforma legislativa che individui modi e termini entro i quali adempiere alle richieste dei difensori. Deve pertanto rimanere oggi inalterato il diritto di accesso allo sportello per il controllo “fisico” del fascicolo. Inoltre, il sistema degli “appuntamenti” in cancelleria mal si concilia con l’attività giudiziaria. L’avvocato, prima o dopo l’udienza, va a fare le “commissioni”. Ci mancherebbe ancora dovesse organizzare una complicata agenda degli appuntamenti in cancelleria. Questa scelta sarebbe un modo per ostacolare l’attività difensiva in modo veramente kafkiano non per agevolarla.
3) Il sistema degli appuntamenti con i magistrati, anche attraverso un’interlocuzione telefonica o telematica, è certamente utile ma non può essere sostitutivo dell’accesso diretto in Procura e in Tribunale. Ci sono magistrati che riscontrano immediatamente le richieste di appuntamento, altri che non rispondono impedendo così l’interlocuzione. Il rischio che diventi un espediente per tenere le distanza dal difensore e assecondare pericolose tendenze “isolazioniste” è concreto.
4) Se il periodo feriale di agosto, come dice il Presidente, ha come unica ratio quella garantire le vacanze per gli avvocati allora possiamo fissare udienze ad agosto. Noi siamo pronti! E le udienze possono essere fissate a giugno e luglio, anche nel pomeriggio. Oggi il Tribunale è deserto ma ciononostante una oscura e impercettibile produttività sembra aumentata del 50%.

Un ultimo pensiero sorge spontaneo. Abbiamo contribuito a redigere protocolli emergenziali per consentire l’esercizio del diritto di difesa anche nel periodo del lockdown. Non daremo certo il nostro contributo a protocolli orientati a ridurre o anche solo a regolamentare il diritto di acceso degli avvocati in Tribunale e nelle cancellerie.
L’avvocato in Tribunale è espressione di democrazia, libertà, tutela dei diritti. E noi in Tribunale rientreremo.

Il Consiglio Direttivo Camera Penale Vittorio Chiusano